Allegri é tornato, tre anni fa, nel segno della continuità, o meglio del ritorno al passato: Basta esperimenti dopo Sarri e Pirlo, ritorno deciso alle solide certezze del coach pentascudettato, della Juve che bada al sodo e vince.
La semifinale con la Lazio, emblema del triennio del Max-bis, ha invece certificato che Allegri, suo malgrado, ha ormai completato una rivoluzione culturale in casa Juve.
Vincere é ancora importante ma no, non é più l'unica cosa che conta. La reazione di media, anche quelli a tinte bianconere, e tifosi dopo "la sfangata" dell'Olimpico é stata di delusione per la prestazione orrenda che non di gioia per una finale raggiunta.
In passato si sarebbe evidenziato il cinismo bianconero ma non é più così. In una competizione da 5 partite come la C.Italia può bastare, in A può illudere per un girone, come negli ultimi 3 anni, ma non sembra poter portare a competere.