Secondo episodio di Unlocker Room - The Rossoneri Podcast, con le dichiarazioni del difensore del Milan, Matteo Gabbia, tornato dal prestito al Villarreal dopo 6 mesi in Spagna.
"E' stato molto strano. Sapevo di dover andare via questa estate, avevo parlato anche con il mister. E' nata abbastanza velocemente e da subito mi è piaciuta come esperienza, ero voglioso di mettermi in gioco anche in un paese e campionato diverso. Ho cercato di farmi conoscere per quello che sono, ho avuto la fortuna che c'erano Pepe Reina e anche Raul Albiol che parlavano italiano".
Milan: "Per me è come se non fossi più andato via, tante volte sentivo i ragazzi italiani. Sono sempre legato al Milan anche perché sono tifoso. Adesso vedo le partite del Villarreal quando gioca ma non ho le stesse sensazioni di quando vedevo quelle del Milan"
Rendimento: "Ho fatto un lavoro su di me, su quelli che erano difetti o su cosa perdevo delle energie. Penso di aver migliorato la cura di alcuni particolari nel lavoro: in Spagna ho giocato di più e non è una cosa banale, ho avuto più continuità. Sono tornato qui e ho avuto più continuità, giocare con costanza ti aiuta"
Aneddoto sull'anno dello scudetto... "Ne ho uno particolare con Zlatan, era la settimana prima della partita con il Sassuolo: eravamo lì lì per vincere ma non era ancora scritto. A me piace collezionare delle magliette particolari. Mi sono detto quella di Ibra gliela chiedo: lui mi ha scritto 'Grazie mille per lo scudetto'. Io mi sono detto, speriamo sennò questa maglia qua..."
Insegnamenti Milan: "Mi ha insegnato ad avere una costanza e una serietà nel lavoro e nel rispetto di quello che è Milanello, le persone che ci lavorano e te stesso che sei lì. Il rispetto a 360 gradi quando indossi questa maglia".
Una crescita importante con Gabbia diventato nella seconda parte di stagione un punto di riferimento per Stefano Pioli, complici gli infortuni di Kjaer e Kalulu, che per ovvi motivi hanno spinto la dirigenza rossonera a richiamare a Milano il prodotto del vivaio del Diavolo.
