Massimiliano Allegri ha parlato ai microfoni di Mediaset dopo il successo ottenuto dalla Juventus contro l'Atalanta allo stadio Olimpico che ha regalato la quindicesima coppa Italia della sua storia al club bianconero.
Cosa c'è nel cuore
"Niente, l'importante è vincere e tutto si racchiude in questa frase. Sono contento per i ragazzi, che hanno regalato una gioia a società e tifosi, oltre che a me".
Il gesto a Giuntoli
"Non è successo nulla, stavo festeggiando con la squadra. Rispetto molto la società, gli uomini. L'importante è vincere, il resto non conta nulla. Volevo festeggiare con i miei ragazzi che hanno fatto una stagione straordinaria. Se l’anno prossimo non sarò il prossimo allenatore della Juventus, visto che mi danno fuori, lascio una squadra che ha vinto".
La prestazione di Nicolussi e non solo
"Merito dei giocatori e di tutti, che volevano questo trofeo. Sono molto contento per i ragazzi. Nicolussi Caviglia? Ragazzo intelligente, l'ho usato poco e forse lo potevo usare di più ma quando è stato chiamato in causa si è messo a disposizione".
Vittoria di gruppo
"Vittoria di squadra. Non era facile, perché quando sei in un grande club le critiche ti arrivano addosso e questi tre mesi sono un'esperienza importante di crescita per quello che sarà il futuro della Juventus".
Voglia di rivalsa
"Ma no, è una questione di rispetto, di comportamenti, di valutazione ed io sono realista nelle cose. Sono contento di far parte della storia di questa gloriosa società. Li devo ringraziare perché mi hanno dato la possibilità di vincere tanti trofei".
Parole che sanno di addio quelle di Allegri visto che si è dedicato molto ai ringraziamenti, soprattutto ai suoi ragazzi. Inoltre, per quanto riguarda Giuntoli non ha risposto nel merito ma quel 'Rispetto la società, gli uomini', qualche punzecchiatura al dirigente la lascia trasparire.
